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Fasi del Design Thinking: comprendi cos’è e come funziona ogni fase

Il Design Thinking viene utilizzato per identificare e affrontare problemi. Lo fa attraverso fasi. Conosci esattamente come funziona ciascuna di esse e le sue principali tecniche?


Hai mai osservato da vicino un gomitolo di lana? Nel lavoro a maglia, l’insieme di fili aggrovigliati si svolge poco a poco, dando forma a capi ben definiti. Il processo del Design Thinking è simile: immaginalo come un filo che all’inizio appare molto confuso. Man mano che si procede attraverso le fasi del Design Thinking, la conoscenza cresce e la soluzione diventa concreta.

Questa è una delle rappresentazioni utilizzate per comprendere il processo di Design Thinking, chiamata Fuzzy Front End. È proprio questo il concetto visivo che compare sulla copertina del libro Design Thinking: Innovazione nel business.

In questo modo, il Design Thinking aiuta le aziende a risolvere problemi complessi in diversi ambiti. Tutto ciò avviene però attraverso fasi ben definite, note come le fasi del Design Thinking.

Di seguito, ti mostreremo come funzionano le 4 fasi del DT. Scopriamole insieme!

Le 4 fasi del Design Thinking

In una traduzione letterale, Design Thinking significa “modo di pensare del designer”, un tipo di ragionamento “fuori dagli schemi”.

Uno dei principi fondamentali è che non possiamo risolvere un problema con lo stesso tipo di pensiero che lo ha generato.

Per il designer, tutto ciò che ostacola o compromette l’esperienza e il benessere delle persone viene considerato un problema.

Per questo motivo, il suo compito principale è mappare i problemi ed elaborare soluzioni, individuando le cause e le conseguenze delle difficoltà riscontrate.

E lo fa attraverso una serie di fasi introduttive nel processo di Design Thinking, che sono:

  • Immersione
  • Analisi e Sintesi
  • Ideazione
  • Prototipazione

Scopri cosa caratterizza ciascuna di queste fasi, le loro principali funzioni e gli strumenti utilizzati!

Vuoi che sviluppi ora una breve descrizione per ciascuna fase?

Immersione: immergersi nel problema

È in questa fase che i designer si avvicinano realmente al problema. Qui, il team inizia a comprenderne le implicazioni e ad analizzarlo sia dal punto di vista dell’azienda che da quello dell’utente finale.

Esistono due tappe di immersione: 

  1. Immersione Preliminare;
  2. Immersione in Profondità.

La fase preliminare avviene ancora prima del kick-off del progetto. Serve a permettere al team di entrare in contatto per la prima volta con il problema e di acquisire una conoscenza iniziale del tema.

In questa fase si utilizzano strumenti come:

  • Riformulazione del problema (Reframing)
  • Ricerca esplorativa
  • Desk research

Successivamente, si passa alla fase di Immersione in profondità, in cui il designer scopre come le persone agiscono, cosa pensano e come si sentono realmente.

Per raggiungere questo livello di comprensione, vengono impiegati strumenti come:

  • Interviste
  • Diari di sensibilizzazione
  • Sessioni generative
  • Tecnica dell’ombra (shadowing)

Analisi: conoscere lo scenario

La fase successiva è l’Analisi, un momento dedicato alla sintesi delle informazioni raccolte durante l’immersione, con l’obiettivo di generare insight significativi.

Successivamente, questi insight vengono organizzati per identificare pattern ricorrenti, rendendo possibile una comprensione più profonda e strutturata del problema nella sua essenza.

È proprio in questa fase che il designer riesce a comprendere con chiarezza il contesto in cui sono coinvolti gli stakeholder, un passaggio fondamentale per preparare il terreno alla fase seguente: l’Ideazione.

Alcune delle tecniche utilizzate in questa fase includono:

  • Carte di insight
  • Diagramma di affinità
  • Mappa concettuale
  • Criteri guida per la progettazione
  • Personas
  • Mappa di empatia
  • Customer journey
  • Service blueprint

Ideazione: pensare fuori dagli schemi

L’ideazione è la fase in cui le idee vengono presentate senza alcun giudizio. È il momento di pensare fuori dagli schemi e proporre soluzioni per il problema.

Per fare ciò, si utilizzano pratiche di stimolo alla creatività, che aiutano nella generazione di soluzioni che siano in linea con il contesto lavorato. In questa fase non ci sono limiti di idee.

È molto consigliabile che ci sia una varietà di profili delle persone coinvolte, comprese le parti beneficiate dalle soluzioni proposte.

Conosci alcune tecniche che puoi utilizzare in questo momento:

  • Brainstorming
  • Workshop di co-creazione
  • Menù delle idee
  • Matrice di posizionamento

Prototipazione: porta l’idea sulla carta

La prototipazione è il processo di tangibilizzazione di un’idea, ovvero il passaggio dall’astratto al fisico, in modo da rappresentare la realtà – anche se semplificata – e consentire le validazioni.

Pertanto, la prototipazione è la fase di validazione delle idee generate. È il momento di limare i dettagli, verificare cosa si adatta al progetto, combinare le proposte e iniziare a lavorare concretamente.

Con il prototipo in mano, è possibile testare il prodotto con gli utenti, perfezionarlo e migliorarne le caratteristiche fino a ottenere una soluzione che risponda davvero alle necessità e possa generare valore.

Anche se presentata come fase finale, la prototipazione può avvenire parallelamente alle altre fasi. Man mano che emergono le idee, esse possono essere prototipate, testate e, in molti casi, anche implementate.

In questa fase, le tecniche più importanti sono:

  • Prototipo di servizi
  • Prototipo in carta
  • Modello fisico
  • Simulazione
  • Storyboard
  • Prototipo di servizi

Il potenziale delle fasi del Design Thinking

È importante notare che non esiste una gerarchia tra le fasi del Design Thinking e che esse non seguono un ordine cronologico rigido.

Tutte sono interconnesse e possono avvenire simultaneamente. Questo accade perché siamo sempre in grado di apprendere qualcosa di nuovo in ogni momento.

Ad esempio, i problemi di usabilità di un prototipo possono rivelarci aspetti importanti sugli utenti. Allo stesso modo, una nuova idea può offrire una prospettiva diversa sul problema, che dovrà essere poi analizzata.

Il Design Thinking è, quindi, un processo di apprendimento continuo.

L’obiettivo è fare in modo che le aziende smettano di essere prigioniere degli ostacoli e comincino a agire in modo proattivo. Questa è la forza motrice dell’innovazione.

E se desideri approfondire ulteriormente le fasi del Design Thinking, puoi scaricare il libro Design Thinking: Innovazione nel business, che è un riferimento nella metodologia e uno dei più scaricati dalla MJV.

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